Caritas parrocchiale

La Caritas della parrocchia S. Maria Assunta è un organismo pastorale che ha il compito di sensibilizzare e coinvolgere l’intera comunità affinché realizzi la testimonianza della carità sia al suo interno, sia nel territorio in cui è inserita, sia a livello “globale” come aiuto e sostegno ai paesi poveri.

Le finalità fondamentali sono:

  • Aiutare la parrocchia a realizzare una delle sue funzioni vitali: lo spirito e la pratica dell’amore, affinché la comunità realizzi la propria identità cristiana come comunità che crede, celebra e testimonia, rendendosi così credibile e riconoscibile da tutti;
  • Prendere piena coscienza del rapporto indissolubile, complementare e interdipendente tra catechesi, liturgia e carità;
  • Favorire in ognuno un cambiamento di mentalità, di azione e di comportamento “facendosi prossimo”, a partire dagli ultimi, per servire tutti.

La Caritas della parrocchia è così costituita:

Il Parroco

Lucia Grassotti  Responsabile

Enrica Brindisi Referente per la pastorale del malato e per la zona delle Grazie

Gian Mario Gobbi Referente per la pastorale del malato

Erminio Codazzi Referente per la pastorale del malato

Roberto Granata Operatore del Centro di Ascolto

Roberta Gandelli Operatrice del Centro di Ascolto

Gina Fugazza Volontaria

Marisa Sfondrini Volontaria

Tina Marcarini Volontaria

Silvana Rovelli  Volontaria

(Aggiornamento del 17/9/2024)

 

Il lavoro della Caritas si inserisce nel piano pastorale parrocchiale  stilato, nel 2004-2005, nel 5^ obiettivo “Segno della fecondità del vangelo nel territorio” in particolare nella sezione “Sollecitudine verso i più deboli e gli Ultimi”.

La Caritas  lavora sulla base della  programmazione generale annuale e specifica per ogni periodo: Avvento, Quaresima e iniziativa “Spezziamo il Pane”.

Per ogni periodo, partendo da una osservazione della realtà e passando attraverso il confronto con la Parola, vengono posti degli obiettivi da raggiungere attraverso attività proposte che coinvolgono diversi soggetti nella comunità. Si cerca di sensibilizzare alla Carità come dimensione di vita: vissuta sia nel quotidiano, nella vita della comunità cristiana e comunità civile, sia a livello “mondiale” aprendo la mente e il cuore ai problemi dei paesi poveri e delle persone immigrate da questi paesi e presenti nella nostra comunità.

La sensibilizzazione è sempre proposta coinvolgendo tre  dimensioni:

  • Animazione.
    Partendo dalla consapevolezza del rapporto indissolubile, complementare e interdipendente tra catechesi, liturgia e carità si cerca di animare la liturgia domenicale nei periodi forti (Avvento e Quaresima) proponendo simboli e sussidi che richiamano l’idea centrale del “momento forte” e stimolano a viverla quotidianamente.
    Si cerca anche la collaborazione con i Catechisti per aiutare i ragazzi della Iniziazione Cristiana a vivere le iniziative caritative dei “tempi forti”.
  • Condivisione.
    La condivisione è la dimensione “feriale” della carità, è vivere “portando i pesi gli uni degli altri”, è mettere in comune ciò che si “ha” e che si “è” per vivere come le prime comunità dei cristiani che “avevano un cuor solo e un’anima sola” e nelle quali “nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune”. Si cerca di sensibilizzare alla condivisione vivendo soprattutto queste tre esperienze:
    Famiglie in Rete:  la “rete” di famiglie e persone che nella nostra comunità scelgono di aiutare chi è in difficoltà con un contributo economico ma anche mettendo a disposizione le proprie competenze e capacità a favore di chi ha bisogno.
    Spezziamo il Pane (Corpus Domini): adesione all’iniziativa annuale proposta dalla Caritas Diocesana
    Doposcuola in oratorio: Come gesto di condivisione soprattutto verso alunni delle elementari e medie che faticano a trovare un supporto allo studio all’interno della loro famiglia. Il doposcuola è gestito da alcune insegnanti in pensione, una educatrice ed alcuni animatori.
  • Carità.
    Concretamente, la condivisione si fa aiuto a chi è nel bisogno. La comunità si impegna, nei tempi forti, a sostenere economicamente situazioni di disagio sia a livello locale sia a  livello “mondiale”: per ogni settimana ci si impegna a sostenere una situazione di povertà o disagio a livello locale (Famiglie povere, Fondo di Solidarietà…….) o più allargato (Missioni diocesane,  Missioni degli istituti religiosi presenti in parrocchia……) Si opera sempre in sintonia con le proposte della Caritas Diocesana.
    Si cerca di sensibilizzare alla carità concreta anche i ragazzi dell’Iniziazione Cristiana soprattutto proponendo una raccolta alimentare in Quaresima e una raccolta alimentare in alcuni supermercati per gli adolescenti e pre-adolescenti.
    Le giornate della Carità della Diocesi e del Papa vengono celebrate con una raccolta devoluta a  questo fine.
    La comunità ha a cuore “gli ultimi” e cerca di intervenire concretamente in situazioni di bisogno e disagio, prendendo in carico le famiglie maggiormente in difficoltà e operando in stretto contatto con il Parroco. Alcune famiglie si avvalgono del contributo dato dal Fondo Diocesano di Solidarietà; si cerca di rendere presente le situazioni di povertà e di disagio ( a livello locale e globale) anche nei momenti in cui la comunità cristiana si riunisce per celebrare il Giorno del Signore, attraverso iniziative caritative e informazioni; anche  nei momenti di festa (quali la Festa della parrocchia che si celebra in settembre) vengono allestiti banchetti di solidarietà, cui partecipano sia i ragazzi della catechesi sia gli adulti, il cui ricavato viene devoluto alle situazioni di bisogno.

Per quanto riguarda la formazione degli animatori Caritas, si cerca di partecipare al convegno annuale e ad altri incontri organizzati a livello diocesano. Negli incontri specifici durante l’anno, il Parroco tiene un breve momento formativo. Nei tempi forti si cerca di proporre momenti di formazione e riflessione con testimoni della carità conosciuti a livello locale o nazionale.

Famiglie in Rete